Институт Данте Алигиери, Скопје

CONVEGNO ANNUALE INTERNAZIONALE DI ICM
56° INCONTRO CULTURALE MITTELEUROPEO
25-26 NOVEMBRE 2021
DIVERSITÀ DI LINGUE
PER UNA CULTURA UNIFICANTE

DANTE, ASCOLI E I TESTIMONI DI CONFINE
L’accesso alla Sala sarà consentito al pubblico fino a esaurimento posti e previa registrazione attraverso il modulo disponibile sul sito www.icmgorizia.it.

Nell’anniversario della morte di Dante Alighieri, il 56° Convegno Internazionale dell’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei è dedicato all’immensa influenza culturale del Sommo Poeta nel territorio goriziano e Mitteleuropeo, concentrandosi sulle connessioni con alcune delle più significative figure di poeti, intellettuali e artisti che (grazie a straordinarie doti di talento, sensibilità, empatia, creatività e lungimiranza), hanno lasciato un’indelebile e preziosa eredità culturale, declinata nelle diverse lingue del territorio, oggi più che mai viva e meritevole di attenzione.
Il fulcro del progetto è il multilinguismo quale patrimonio comune, identitario e unificante del territorio goriziano e regionale: elemento costitutivo e vitale della Mitteleuropa e dunque al cuore delle attività di ICM. Il multilinguismo ha proprio in Dante il più illustre e significativo precursore: la Divina Commedia è la prima opera plurilinguistica composta con l’intento di sfruttare in chiave realista i diversi registri delle varie vulgate che vanno sostituendo il latino.
Graziadio Isaia Ascoli, tra i testimoni di questa eredità dantesca, intuendo il fondamentale ruolo della lingua nella creazione e nella preservazione dell’identità, non solo dà avvio allo studio scientifico dei dialetti (tra cui il friulano, citato come è noto da Dante nel De Vulgaris Eloquentia), ma fonda e promuove la Società Dante Alighieri per la tutela e la diffusione della lingua italiana nel mondo. Pier Paolo Pasolini, che si fa interprete del realismo dantesco e rivendica il plurilinguismo come strumento della rappresentazione del popolo, giunge alla stesura della Divina Mimesis su modello della Commedia.
La scelta della poesia come elemento chiave dell’espressione culturale del territorio è da una parte connaturata alla storia stessa di ICM, che esordisce nel 1966 proprio con un Convegno Internazionale dedicato alla poesia, e d’altra parte è specificamente connessa all’imprescindibile eredità dantesca che si riflette negli autori e nei luoghi protagonisti delle attività previste; si pensi a Biagio Marin, che in Gorizia. La città mutilata accosta la propria vicenda biografica al peregrinare dantesco nell’Inferno spronato dagli ammonimenti virgiliani.

Confine – La dimensione confinaria e transfrontaliera che definisce l’esperienza goriziana e regionale riflette la condizione dell’esule: chi, come Dante, è costretto a vagare lontano dalla patria, ma anche chi si trova costantemente a confrontarsi con l’altra parte, come nel caso esemplare dello “scrittore di frontiera” Fulvio Tomizza.