Институт Данте Алигиери, Скопје

Nel 2008 si sono celebrati cinquecento anni dalla na­scita di uno dei più grandi architetti italiani, che han­no caratterizzato la storia della cultura occidentale: Andrea Palladio.

5-1

In questa occasione l’Istituto Dante Alighieri ha organizzato una serata nell’ambito della VIII Settimana della lingua italiana, duran­te la quale la professoressa Tatjana Filipovska dalla Facoltà di Filo­sofia di Skopje ha tenuto una conferenza su Palladio. Lei ha mes­so in evidenza alcuni elementi biografici, ma nel suo intervento si è concentrata soprattutto sull’opera architettonica di Palladio.

Palladio era l’architetto più importante della Repubblica di Vene­zia, nel cui territorio ha progettato numerose ville, chiese e palaz­zi, prevalentemente a Vicenza dove ha vissuto.

Ha publicato il trattato I quattro libri dell’architettura (1570) attra­verso il quale i suoi modelli hanno avuto una profonda influenza sull’architettura europea. Nasce così un movimento, il palladiane­simo, che si richiama ai principi classico-romani.

Palladio è sempre stato, per molte generazioni successive di ar­chitetti, un contemporaneo: la sua voce è rimasta attuale e perti­nente non soltanto attraverso il testo originale del suo libro, ma anche per le sue traduzioni in diverse lingue.

Tra le opere più significative e innovative di Palladio sono:

La Villa Godi che rappresenta un edificio austero, in cui è ban­dito ogni preziosismo decorativo tipico della tradizione quattro­centesca. La forte simmetria organizza la planimetria dell’edificio impostata lungo l’asse centrale costituito da una loggia e un sa­lone, al quale si affiancano gerarchicamente due appartamenti di quattro sale ciascuno.

La Villa Almerico Capra – La Rotonda, la quale rappresenta l’ico­na universale delle ville palladiane. La Rotonda in realtà fu con­siderata dal suo proprietario come una residenza urbana. Essa è piuttosto una villa-tempio, uno specchio che rispecchia un ordi­ne e una massima armonia. Sta di fatto che la Rotonda resta un unicum nell’architettura di tutti tempi.

Il Teatro Olimpico a Vicenza, iniziato da Andrea Palladio nel 1580 e terminato da Vincenzo Scamozzi, rappresenta una sala semiel­littica in legno, ornata di stucchi e coronata da un portico con nicchie e statue. È generalmente ritenuto il primo esempio di tea­tro stabile coperto dell’epoca moderna. Il teatro è tuttora sede di rappresentazioni e concerti.

La Villa Emo è una delle più compiute ville palladiane, costruita quando Palladio realizzava edifici simili già da venti anni. Nella progettazione della villa sono state utilizzate le stesse proporzio­ni matematiche, sia in altezza che nelle dimensioni delle stanze. L’ingresso si trova al termine di un lungo sentiero di grosse pietre squadrate.

5-2

5-3

5-4

5-5

5-6

I muri esterni sono semplici, privi di decorazioni men­tre gli interni sono riccamente decorati con affreschi.

L’architettura del Palladio è diventata famosa in tutta Europa. Molti si sono ispirati al suo stile. Un fatto interessante è che la Casa Bianca, residenza del presidente degli USA, è progettata in stile palladiano.

Andrea Palladio è oggi riconosciuto come il più importante ar­chitetto che il mondo occidentale abbia mai prodotto. Ogni vil­la e ogni palazzo, fino alle grandi chiese veneziane, hanno una loro storia e un personaggio chiave, testimone di un momento della storia personale. Negli ultimi anni il declino del movimento modernista in architettura ha generato un nuovo interesse per lo stile classico e per le opere di Palladio. Decine di magnifiche ville e di sontuosi edifici sparse nel Veneto sono la testimonianza imperituro del suo genio architettonico.

Aleksandra Trajkovska