Guardiamo al passato come a un giocattolo che usiamo ogni giorno. Che ci serve durante la notte mentre aspettiamo che arrivi il sogno, durante la mattina in attesa che svanisca o nel corso del giorno cercando di dimеnticare sua natura immutabile. Ci fa riflettere sul fatto che le cose che abbiamo lasciato dietro a noi non hanno ancora perso il loro bagliore e, nonostante la consapevolezza che ci inganniamo come bambini, non smettiamo a dargli vita. In quei mondi, continuamente rinnovabili, dove egoisticamente raccogliamo i ricordi, i colori non svaniscono e le forme non si perdono. Ritorniamo nelle storie, le riviviamo come uno spettacolo che diventa sempre migliore per piacere.
Di questo e molto di più racconta Stefano Benni nella sua opera Di tutte le ricchezze, in cui l’idea della fantasia e il rimpianto implacabile per i giorni passati catturano l’attenzione di tutti coloro che si lasciano prendere dal sogno ingenuo.
E’una storia vissuta e raccontata dal professore Martin, la cui natura intuitiva si vede dall’inizio con le prime parole. Un personaggio che catturerà il nostro affetto subito o che seguiremo a distanza fino alla fine del libro. Il suo carattere si divide tra un atteggiamento modesto e un altro superbo che sono il risultato di una vita piena di titoli accademici e una coscienza che ciò non basta, accompagnati da un’ ansia perpetua.
I giorni di Martin sono divisi. Una metà appartiene alle abitudini consuete di un vecchio, e l’altra è quella che lo rende simpatico a qualsiasi persona nostalgica, a tutti quelli che dopo aver letto il libro desidereranno rimanerci almeno per un’ altra ora ancora.
Non vorrei rivelare cosa succede dopo la copertina rossa, perchè quando si promuove qualcosa del genere, la cosa importante è trasmettere l’energia della storia da un punto di vista personale e, se sono stata brava e fortunata, convincerò altri a dare il loro contributo nel giocare con le numerose interpretazioni possibili del romanzo di Benni.
Si tratta di scritti di cui potrei parlare molto arricchendo anche le mie impressioni per convincere i lettori che si tratta di qualcosa che, anche dopo la sua fine, continua a durare.
Questo è un romanzo su tutte le ricchezze. Scritto e dedicato a quelli che credono in mitologie e leggende, a quelli per i quali la fantasia non conta meno della realtá. A quelli che non si aspettano un lieto fine, che comprendono le vecchie illusioni desiderando le stesse follie anche per sé. E soprattutto a quelli che non cercano una sola veritá.
Katarina Velichkovska