É ormai chiaro che il movimento futurista poteva essere creato non solo grazie all’energia esplosiva di Marinetti, ma anche grazie al suo notevole potere finanziario. Marinetti pubblicava a sue spese, non aveva problemi a viaggiare dove voleva (fino alla Russia, per esempio), prendeva in affitto gallerie per le mostre d’arte o addirittura interi teatri per gli spettacoli futuristi. Oggi sarebbe senza dubbio considerato un ottimo manager di eventi culturali. A Parigi fu chiamato “caffeina per la cultura europea”, considerato una fonte di idee sempre nuove, fresche ed eccitanti.
Filippo Tommaso Marinetti é nato ad Alessandria d’Egitto, dove suo padre lavorava quale stimato avvocato di successo. Ha passato la giovinezza a Parigi, dove ha conosciuto le idee postsimboliste e ha stabilito contatti con i protagonisti dell’arte e della letteratura moderna. Ha iniziato a scrivere prima in francese e poi, dopo il trasferimento in Italia, anche in italiano. Nonostante il fatto che nel suo primo manifesto del Futurismo si dichiarasse misogino, il portavoce del movimento futurista più tardi si sposerà felicemente con Benedetta Cappa Marinetti, pure lei scrittrice e pittrice, diventata la compagna che lo seguirà nelle gloriose avventure futuriste.
Figura chiave del movimento, Marinetti fu donatore, impresario, organizzatore e mediatore di eventi culturali, allevatore di talenti, amico intimo di alcuni futuristi, compagno di strada di tutti. La sua casa, particolarmente il suo salone in via Senato No.2 a Milano, non fu solo luogo di ritrovo e di conversazioni, ma vero vivaio di idee, stimoli, progetti e iniziative. Stravagante ed eccentrico, Marinetti viene senz’altro ricordato per queste sue attivitá, ma molto meno per la qualitá delle sue concrete opere letterarie. Anzi, si crede che la scrittura di Marinetti non sia tanto radicale e distruttiva quanto lo siano i suoi manifesti. Le sue prime opere, scritte in francese, seguono ancora la poetiche del postsimbolismo. Dobbiamo ricordare almeno la più tipica, il romanzo Mafarka le futuriste, che doveva essere la sua risposta letteraria ai manifesti, scritta quasi contemporaneamente al primo manifesto futurista, tra il 1909 e il 1910. Il romanzo abbonda di esplosivitá, di eroismo, di sensualitá, anche se é stato scritto ancora sotto il forte influsso della letteratura postsimbolista e del decadentismo di D’Annunzio. Comunque, l’autore qui si dimostra assolutamente ribelle verso il conformismo, essendo stato alla fine processato, accusato per eccessivo erotismo e lascivitá. Marinetti fu condannato con la sospensione dal servizio militare, un fatto che dovette colpirlo assai, se ricordiamo la sua ammirazione quasi ossessiva per la Guerra.
Si é ispirato alla guerra anche nella sua opera più famosa e più tipica per la poetica futurista, dal titolo indicativo Zang tumb tumb. La Guerra qui non é solo un’ispirazione, ma un complice immediato, che aiuta l’autore ad esprimere la poetica del paroliberismo, ovvero delle parole in libertá. Marinetti ha scritto questo testo mentre partecipava alle Guerre balcaniche, trovandosi vicino al fronte tra la Bulgaria e la Turchia. E mentre ascoltava i tuoni, gli spari e le cannonate della battaglia vicino al fiume Maritsa e la cittá di Adrianopoli, rappresentò questa grande battaglia rumorosa come una sinfonia di musica, suonata da una grande e potente orchestra sinfonica.
Con tutte le sue attivitá di autore e di organizzatore culturale, Marinetti ha dimostrato d’aver intuito, in modo coraggioso e senza compromessi, l’arrivo di una nuova epoca nella cultura e nella societá europea. Cosí, in un momento preciso della storia, é riuscito a far muovere un’intera officina in nome di questo rivoluzionario passo dello sguardo umano volto verso il futuro e verso i migliori traguardi dell’epoca moderna.
Anastasija Gjurcinova