Istituto Dante Alighieri, Skopje

Conobbi il professor Boris Petkovski alla fine della primavera 2003 e fu per me un momento molto significativo. Venni ricevuta presso il museo d’arte moderna di Skopje nella repubblica di Macedonia e la mia prima impressione fu quella di una figura emble­matica e solenne, fin dal primo impatto mi resi conto che mi trovavo di fronte ad un uomo preparato e de­ciso. Finalmente dopo una lunga attesa incontravo lo storico di cui avevo tanto sentito parlare, ricordo che era una giornata luminosa e chiara e mi sentivo emo­zionata e contenta, in quel momento era cosi grande l’esigenza di dimostrare cosa fosse o rappresentasse il mio pensiero artistico che badai bene a non perdermi in futili parole. Il prof. Boris Petkovski parlava la lingua italiana molto bene, avendo origine istriane, e questo semplificò le cose dal momento che la conversazione si presentava alquanto introspettiva, in quell’occasione esaminò un cospicuo numero di immagini fotografiche del mio lavoro artistico che gli esponevo attraverso un cd-rom, quindi il nostro primo incontro si svolse davan­ti ad un computer uno di fronte all’altro. Avevo davanti a me una persona pacata che con estrema educazione e sensibilità esaminava i miei contenuti artistici. Potrei scrivere molto su quel primissimo contatto col Profes­sor Boris Petkovski e perdermi in parole profonde e bel­lissime ma innanzitutto devo dichiarare apertamente che fu Colui che mi aprì la porta per le colonie artistiche dalle quali ho potuto avere un percorso esperienziale esclusivamente positivo.

11-1

Lo incontrai ancora in diverse occasioni, a Kriva Pa­lanka, monastero di Osogoski,venne a trovare gli artisti in simposium e aprì la mostra inaugurale con un discor­so semplice ma suppongo efficace considerando che ri­cevette molti applausi e mi sembrò conteso fra i molti presenti,credo che nell’incontro informale con noi arti­sti abbia dato più di un supporto morale considerando che un critico efficace sa dirti sempre la giusta parola e al di la di chi sei ed esprimi. Bene pensai potevo dav­vero cominciare a vederlo sotto la giusta luce e anche in quella circostanza mi accorsi che traspirava dalla sua persona quel fluido che io chiamerei umanità, ai miei occhi non era solo quel signore educato e molto distin­to ma un autentico tecnicista rispetto alle sue funzioni professionali e storiche, credo che aver conosciuto il Prof. Boris Petkovski e sentirlo parlare, raccontare una parte del nostro 1900 come in una sera trovandomi ospite in casa sua fu delizioso incontrare e conoscere sua moglie e ambedue mi fecero una compagnia tale che insieme a loro passai una serata indimenticabile, mi narrarono alcuni fatti da loro vissuti naturalmente in merito ai trascorsi della storia dell’arte, in fondo ero fra artisti esponenti storici come il professore, appresi infatti in quella sera che sua moglie era nel balletto e le sue esperienze artistiche furono molto sofferte e com­battute, mi mostrarono fotografie, libri, opere d’arte,l ui non mi sembrava ma era davvero un grande uomo dalla rara sensibilità e conoscenza. Ricordo sempre molto volentieri quella sera e nonostante lui non sia più in vita io manterrò viva la memoria di questo gran­de esponente del 900.

Il Professor Boris Petkovski merita tutto il mio ri­conoscimento e la mia profonda stima e vorrei poter finire con una bellissima immagine da raccontare… mi trovavo nel giardino di casa Petkvoski in loro compa­gnia ed era molto tardi, la sera era fresca ed io con loro in mezzo a tanti fiori ebbi l’immagine della completez­za dell’infinito, mi apparvero come due anziani elfi e io ne fui e ne sono molto orgogliosa. La cara immagine che mi resta è una cosa che non posso descrivere bene a parole ma posso dire che il professor Boris Petkovski merita che la storia lo ricordi e lo annoveri fra i grandi esponenti. Un uomo saggio, colto e con un buonissimo senso dell’umorismo e fin quando si manterrà la sua memoria potremmo pensarlo in mezzo a noi sempiter­no. Grazie professor Petkovski