Istituto Dante Alighieri, Skopje

A cura di Borjana Mojsovska

Un giovane debuttante vince la 62.ma edizione del Premio Stre­ga, rompendo così la tradizione che storicamente lo ha affidato a grandi e affermati nomi della narrativa italiana. Paolo Giorda­no è il protagonista della serata che si è svolta tradizionalmen­te al Ninfeo di Villa Giulia a Roma. Lo scrittore si è aggiudicato il riconoscimento letterario con il libro “La solitudine dei nume­ri primi” che ha ottenuto 163 voti, dopo le consuete operazioni a cui hanno dato il via lo scrittore Niccolò Ammaniti, vincito­re lo scorso anno del premio con il libro “Come Dio comanda”, e il nuovo direttore della Fondazione Bellonci Tullio De Mauro. Giordano – con il suo romanzo d’esordio che racconta la sto­ria di due giovani costretti alla solitudine – ha staccato gli altri quattro finalisti che hanno rispettivamente avuto: Ermanno Rea con“Napoli Ferroviaria” con 118, Cristina Comencini con “L’illusio­ne del bene” con 43, Diego De Silva con “Non avevo capito nien­te” con 22 e Lidia Ravera con “Le seduzioni dell’inverno” con 20. Giordano è stato scelto anche dalla giovane giuria che è stata coinvolta nella novità di questa edizione: “Un anno stregato”. Pro­getto che è nato con l’obiettivo di promuovere la narrativa ita­liana contemporanea tra i lettori più giovani che ha coinvolto 16 scuole superiori romane.

 

IL PREMIO STREGA

Nato in casa Bellonci nel 1947, è stato ideato da Maria Bellonci e Guido Alberti. Il premio unico viene assegnato a un libro di narrativa in prosa di autore italiano, pubblicato tra il 1 maggio dell’anno precedente ed il 30 aprile dell’anno in corso. I votanti dello Strega sono gli “Amici della Domenica”, un corpo elettorale di quattrocento persone diversamente inserite nella cultura ita­liana. I libri in gara, ognuno presentato da due “Amici” sono scelti in due successive votazioni: la prima in casa Bellonci, in giugno; la seconda, ai primi di luglio, al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma.

Il premio Strega fu annunciato il 16 febbraio 1947 quando furo­no 14 i titoli ammessi a concorrere. Il primo vincitore nella lunga storia di questo premio fu Ennio Flaiano con “Tempo di uccidere”. Da allora in poi i premi si susseguirono dal dopoguerra fino ad oggi con la partecipazione di tutti i maggiori autori italiani del secondo Novecento. Tra l’altro si ricordano Alberto Moravia, Um­berto Eco, Elsa Morante, Cesare Pavese, Carlo Emilio Gadda, Dino Buzzati, tra i più noti.