Premiato a Montecarlo, al festival della commedia, due film in uscita, un progetto internazionale eppure lui ammette: “Ogni volta, sul set non mi sento all’altezza”.
Confessioni di un sex symbol timido
Bello e (im)possibile. Uno come tanti, ma pochi come lui, Raoul Bova, che tra i pregi ha ancora quello di essere… alla mano. E di non nascondere timidezze e paure. Anche se oltre 20 anni di carriera, divisi tra cinema, teatro, televisione, regia, doppiaggio, con collaborazioni importanti in bacheca, da Avati a Lavia, passando per Özpetek, Tornatore, Luchetti, Lina Wertmüller, agli amici Edoardo Leo e Massimiliano Bruno, oggi fanno la differenza per uno dei volti più amati e richiesti. L’occasione è la 12esima edizione del Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, diretto da Ezio Greggio, dove ha ricevuto un premio speciale e ha presentato anche l’ultimo lavoro di Paolo Genovese, Sei mai stata sulla luna? eScusate se esisto! di Riccardo Milani.
Che festa per te…. un altro principe a Montecarlo si direbbe..
-Non scherziamo (ride, ndr). Mi imbarazzo sempre quando vedo tanto affetto nei miei confronti….
A breve ti vedremo ne La scelta di Michele Placido, tratto da L’innesto di Luigi Pirandello, una sfida impegnativa…
-Leggere Pirandello non è facile, è un autore ricco di sfumature. Qui L’innesto è stato reso grande da Michele, che ci ha permesso di documentarci, lavorando su un copione perfetto, è un onore che mi abbia cercato e voluto. Conosce tutte le difficoltà di questo mestiere, sa aiutarti, infondendoti fiducia, serenità, con lui sono riuscito a dare cuore e anima ad un personaggio difficile. Sarà una storia d’amore intensa e io interpreterò il marito di Ambra Angiolini. Avevo bisogno in questa fase della mia vita di un progetto del genere.
Dopo tanti anni di carriera, hai ancora bisogno di essere guidato?
-È così, diciamo che l’ostacolo più grosso nel mio lavoro… sono proprio io. Nella vita mi lascio andare, mentre quando sono sul set divento pignolo, preciso, sento il peso della responsabilità che sto affrontando, addirittura tendo a bloccarmi, vedo mille difetti, ho paura di non essere all’altezza. Vivo un’ansia interiore che devo respingere con la forza e il rispetto che devo a chi interpreto. Ecco, è questa scarica d’emozione che mi fa andare avanti.
Poi ti vedremo anche in Tutte le strade portano a Roma, un’esperienza più leggera.
-Ho ritrovato le sensazioni di quando avevo girato Sotto il sole della Toscana con Diane Lane. Qui mi sono lasciato più andare è vero, e ho scoperto Sarah Jessica Parker, che è davvero un’attrice carismatica. La fortuna del mio mestiere è anche quella di avere l’occasione di confrontarsi con cast internazionali come questo. Spero che a breve ci sarà spazio anche ad un mio progetto cinematografico, che come regista mi sto portando dietro da 5 anni. Aspetto solo che arriva l’energia giusta per poterlo iniziare.